l'altro attore

dal 25 Giugno al 02 luglio 2007 - Napoli

Laboratorio oltre la convenzione teatrale
per costruire relazioni umane
guidato da Anna Gesualdi e Giovanni Trono
Progetto Attore InGestAzione



URGENZE
- è la parola chiave del lavoro che affronteremo.
Il laboratorio si impone all'interno del più vasto progetto di esistenze teatrali che stiamo portando avanti da quasi un anno.
Quale è il nostro posto? È la domanda - la nostra e quella di tutti coloro che abbiamo incontrato sulla nostra strada professionale e di vita, di quelli che sono rimasti, di chi è partito e di molti che sono tornati.
Ogni giorno ognuno di noi entra in relazione stretta con altre persone, scambia idee, esperienze, pensieri, ogni giorno intrecciamo storie tra di noi e tiriamo fili che con difficoltà riusciamo a raccontare con lealtà e verità in teatro. Il motivo, secondo noi, è che il teatro ha bisogno, per esistere, di una base comune condivisa dagli attori-autori, ossia coloro che si portano in scena. E' necessario condividere l’urgenza di dire, le parole da usare, le azioni strettamente necessarie da compiere. Crediamo il teatro debba essere denuncia, ma non accusa, crediamo nel teatro che protesta ma rispetta, un teatro agito per sollevare pubblici punti di domanda. Tutto parte da lì e da lì sedimenta, è la materia per costruire quel teatro che nasce dalla relazione tra le persone per tornare alle persone.

Metodologia:
Esposizione e valorizzazione del training individuale di ogni singolo partecipante
Verifica dello stato psicofisico di partenza
Tecniche di rilassamento e abbandono
Training propedeutico a rafforzare la muscolatura
Scomposizione e coordinazione delle parti del corpo
Recupero della memoria fisica e deduzione di una partitura
Studio e composizione della partitura fisica
Analisi dell’azione e del testo
Strutture creative nelle danze tradizionali
Movimento scenico: relazione testo/azione
Relazione spaziale e temporale in scena
Ricerca della voce naturale e tecniche di respirazione
Controllo della sonorità: suono/canto/parola
Coordinazione voce/movimento
Composizione scenica
Apertura del lavoro al pubblico


Indicazioni Tecniche
- Preparare a memoria:
un monologo di almeno1500 battute (non superiore alle 2000);
entrambe le parti del dialogo dei becchini tratto dall’Amleto di Shakespeare
(in calce all'informativa)
*Per chi ha già partecipato ad un nostro laboratorio: un monologo a piacere tratto dall’Amleto di Shakespeare;
una canzone a cui siete particolarmente legati, che vi emoziona
(portarla anche in supporto audio);
- portare con sè abiti e calzature ridicoli, presi anche dal guardaroba dei parenti, e che comunque non si indosserebbero mai in pubblic o (anche di misure più piccole o più grandi della propria);
- un abito elegante classico ( comprese scarpe);
- per il training:
indossare un abbigliamento comodo (elegante, ma non formale, ovvero non ginnico), possibilmente non scuro, che non impedisca nessun movimento del corpo e che non lo stringa, e che non riporti scritte o disegni di alcun genere: è preferibile un abbigliamento a strati che faciliti il passaggio tra le varie fasi del lavoro, composto da pantaloni lunghi di lino o cotone, canotte, maglie o camice a manica lunga, (brasserie e coulotte per le donne), due paia di calzettoni spessi e lunghi, un asciugamano per il sudore e qualcosa per coprirsi durante le pause, una bottiglia d'acqua, un quaderno per gli appunti e una penna.

Modalità di partecipazione
Il laboratorio è aperto ad un numero massimo di 10 partecipanti – teatranti e non, artisti e non, l’altro e il non. Per essere ammessi si prega di inviare tramite mail a teatrodelpopolo@gmail.com una esplicita richiesta di partecipazione e un cv artistico (in caso di artisti professionisti), oppure una breve descrizione di sé, dei propri interessi, delle proprie peculiarità e motivazione di partecipazione (se non si hanno esperienze artistiche ). In entrambi i casi aggiungere abilità particolari (se si posseggono) e le informazioni anagrafiche (luogo di residenza, età) e i recapiti necessari a ricontattarvi.

Tutte le richieste pervenute alla chiusura del numero previsto di partecipanti, saranno prese in considerazione per riproporre il laboratorio nel periodo immediatamente successivo a quello in corso.

Luogo: Centro Danza Lunacy2 - Napoli
Durata: 50 ore totali dal 25 giugno al 02 luglio 2007
N.B. per tutti coloro che vengono da fuori Napoli e non hanno possibilità di alloggio, la direzione provvederà a ricercare una sistemazione tra le offerte più economiche.
info: teatrodelpopolo@gmail.com

tel. 339 1425749 oppure 340 2423046

*DIALOGO DA IMPARARE

Un cimitero nei pressi di Elsinore. Entrano due clowns, come becchini.

I becchino: Ha da essere sepolta in terra consacrata, quando con le sue stesse mani provocò la sua distruzione?
II becchino: Ti dico di sì. Perciò fa la buca, e cominciala subito. Il giudice che ha deliberato ha detto: bene sta la sepoltura cristiana.
I becchino: Possibile? A meno che non si sia annegata per legittima difesa.
II becchino: Così hanno deliberato.
I becchino: Deve essere la clausola se offendendo. Non può essere altrimenti. Qui è il cavillo: se io annego intenzionalmente me stesso, ciò implica un atto; ogni atto ha tre fasi, agire, compiere, e fare; ergo, si è annegata intenzionalmente.
II becchino: Ma no, senti, compare becchino...
I becchino: Permetti. Qui c'è l'acqua, bene; qui c'è l'uomo, benone; se l'uomo va all'acqua e si annega, fatto sta che, volente o nolente, ci è andato, rimarca; ma se l'acqua viene all'uomo e lo annega, non è lui che si è annegato; ergo, chi non è colpevole della propria morte non accorcia la propria vita.
II becchino: Questa è la legge?
I becchino: La legge come l'applica il giudice.
II becchino: La verità vuoi saperla da me? Se non fosse stata una gentildonna, non avrebbe avuto una sepoltura cristiana.
I becchino: L'hai detto. È una grande ingiustizia che a questo mondo la gente ripulita abbia più diritto di annegarsi o di impic­carsi che noi, comuni cristiani. Affonda, vanga! Non c'è nobiltà più antica di quella del giardiniere, del terrazziere e del becchino: la loro professione discende da Adamo.
II becchino: Adamo era nobile?
I becchino: Fu o non fu il primo ad avere armi sulla sua insegna?
II becchino: No, che non ne aveva.
I becchino: Eresia! Come interpreti tu la Scrittura? La Scrittura dice, Adamo scavava; poteva scavare se non aveva una vanga? e non è un'arma, la vanga? […] Via dai piedi, adesso.