in questa sezione troverete tutte le informazioni sui progetti di formazione in corso d'opera e su quelli appena conclusi. Tali proposte formative sono sempre aperte a scuole, enti o privati che ne presentino richiesta via mail.
Altresì vi troverete notizie riguardanti i diversi progetti di ricerca e produzione; notizie su eventuali provini e richieste di collaborazione; e tutto ciò che apre il nostro lavoro a chi abbia curiosità e volontà di avvicinarvisi.
Per qualunque richiesta di collaborazione o semplici delucidazioni sul lavoro, le metodologie adottate, modi e tempi di produzione e quanto altro vogliate chiederci, vi invitiamo a scriverci alla nostra mail
teatrodelpopolo@gmail.com

iscrizioni aperte | LABORATORIO PERMANENTE | nov '08 / mag '09 | con produzione spettacolo finale






LaboratorioSpettacolo

SIRACUSA 17 - 22 AGOSTO 2008

guidato da Gesualdi/Trono

Il laboratorio parte dall'indagine sulla natura umana dei singoli partecipanti, attraverso il recupero della memoria fisica; confluisce nel lavoro sul coro, contenitore di tutte le dinamiche di relazione in scena. Lo studio attraversa le strutture creative delle danze tradizionali, che portano l'attore naturalmente a convogliare tutto il corpo nello zero pieno che passa tra l'impulso ad agire e l'azione in sé, essere quell'istante e renderlo lungo, lento a sufficienza per riconoscerlo e farlo conoscere. Al movimento si intreccia il canto, elemento naturale e primordiale di comunicazione, e la parola scardinata scomposta cantata "ri-suonata". Questi elementi si traducono in strumenti necessari al lavoro dell'attore-autore e definiscono la poetica nello sguardo dello spettatore. Il risultato è la formazione di un attore autore delle proprie scene, di un gruppo responsabile della creazione collettiva.



il nostro lavoro quotidiano
segue un'estetica della sobrietà, della povertà dei mezzi, basato
sulla ferrea disciplina del training e sulla continuità del lavoro collettivo.
La creazione stessa avviene secondo principi ispirati ad un'etica del
dono e della relazione: la metodologia proposta da Anna Gesualdi e
Giovanni Trono si basa sul lavoro giornaliero, sulla costanza di un
allenamento fisico e intellettivo, volto a rendere la mente come un
muscolo : non c'è una distinzione tra il tempo del training dell'attore
e la costruzione dello spettacolo, l'attore apprende una disciplina della
ricezione, che lo rende capace di divenire autore concreto delle sue
azioni. Una capacità di ascolto dell'altro e della situazione, un virtuosismo
dello stare nella relazione, che lo libera dai vincoli della rappresentazione
e consegna a ciascuno la responsabilità del proprio atto creativo.
Ecco come l'attore-autore conquista il suo talento e lo vede affiorare
nel gesto, come qualità della presenza. La creazione nasce dunque dal
dialogo fra i vari membri del collettivo e dalla relazione fra le varie
componenti espressive : nel nostro teatro movimento, canto, danza,
parola, gesto, si rispondono, si richiamano e si continuano, come in una
partitura corale, in cui ogni voce è chiamata ad accordarsi con tutte le
altre e, contemporaneamente, è portatrice della propria linea melodica,
della propria singolarità. La strada su cui viaggiamo è dunque quella della
creazione collettiva, ma è anche e soprattutto quella di un teatro "necessario",
che reagisce alle urgenze del suo tempo, aprendo nella scena uno spazio
di "con-senso" (condivisione del senso) di "dis-senso" ( di pubblica indignazione
e di critica condivisa e manifesta) dando voce alle questioni e alle domande
più scomode e necessarie.


Per maggiori informazioni su TeatrInGestAzione e sulle guide del lavoro:
poetica metodologia ricerca rimandiamo al sito www.laboratoriospettacolo.it



Informazioni e Modalità di partecipazione

Il laboratorio è aperto ad un numero minimo di 8 partecipanti, di cui non importa l'età,
la lingua e la provenienza geografica, siano essi attori professionisti, allievi attori, danzatori,
o provenienti da diverse discipline artistiche o da altre professioni.
Per partecipare si prega di inviare tramite mail (specificando in oggetto LAB SIRACUSA)
a selezioni@laboratoriospettacolo.it
una esplicita richiesta di partecipazione e un cv artistico (in caso di artisti professionisti),
oppure una breve descrizione di sé, dei propri interessi, delle proprie peculiarità e motivazione
di partecipazione (se non si hanno esperienze artistiche).
In entrambi i casi aggiungere abilità particolari (se si posseggono) e le informazioni
anagrafiche (luogo di residenza, età) e un recapito telefonico necessario a ricontattarvi.

Luogo: Siracusa
durata: 7 giorni per 6 ore giornaliere
Costo: €300 (alloggio incluso) - €200 (alloggio escluso)

Informazioni:

info@laboratoriospettacolo.it
www.laboratoriospettacolo.it
www.myspace.com/laboratoriospettacolo

tel. 320 0304861 tutti i giorni

tel. 329 4063191 tutti i giorni




www.laboratoriospettacolo.itTeatrInGestAzione



Gruppo di intervento teatrale che si occupa di ricerca e formazione, pedagogia dell'attore e della creazione scenica, contaminazione artistica, produzione indipendente di spettacoli. Promuove l'arte come veicolo di educazione civile e sensibilizzazione alla diversità come risorsa e non come mancanza, in contesti e realtà caratterizzate dal disagio sociale. Ideatori e fondatori sono Anna Gesualdi e Giovanni Trono. Dal 2006 responsabili del Laboratorio Permanente di Espressione Teatrale con gli internati ospiti dell' Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa, con cui debutteranno a settembre 2008 al Festival Internazionale Benevento Città Spettacolo.

Già ospiti (in qualità di attori e/o di registi) in diverse rassegne e festival tra cui: Spoleto - Festival dei Due Mondi; Napoli - Festival della Luna Piena; Gubbio - Altro Cioccolato; Napoli - Il Carcere Possibile III e IV edizione (Mercadante Teatro Stabile di Napoli); Cantiere Internazionale d'Arte – Montepulciano. Riuniscono a Napoli un gruppo di artisti, con l'obiettivo di elaborare assieme una nuova poetica della scena che segue un particolare stile di lavoro, basato da un lato su un'estetica della sobrietà, della povertà dei mezzi, dall'altro sulla ferrea disciplina del training e sulla continuità del lavoro collettivo.






La Giostra

ovvero l'eccezione E' la regola

una produzione TeatrInGestAzione / O.P.G. - Aversa

ideazione e regia Gesualdi / Trono - con gli attori ospiti dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa


storia di un viaggio di sola andata, compagni per forza e non per scelta; eccezioni dominate da una sola regola: la legge è uguale per tutti, ma non tutti sono uguali per la legge. Siamo tutti il Portatore - ci dicono i nostri attori dopo aver letto il testo di “Bertoldo” (L’ECCEZIONE E LA REGOLA di Bertolt Brecht); nessuno di loro vuol fare il Mercante o il Giudice – Sfruttato o sfruttatore è una questione di coscienza. E poi ci indicano la vecchia giostra a spinta, abbandonata nel viale dell’OPG – quella giostra siamo noi, abbandonati qui dentro, dimenticati perfino dal destino; vedete non gira più. E’ immutabile come il tempo che passa sulle nostre vite.

Vite eccezionali che nessuna "buona società" può contenere in regole troppo generalizzanti sempre più concepite per il bene di pochi e per la sofferta sopravvivenza di molti, lontane dalla realtà vissuta dalla grande parte della collettività. Regole che ci vorrebbero sempre più bestie domate pronte a caricarsi in spalla il bagaglio dell'ingiustizia civile, che queste regole le detta, ignorando la diversità degli individui, diversità intesa come ricchezza, la cui considerazione porterebbe il giusto contrappeso alla misura sociale, sarebbe anzi occasione continua di confronto e miglioramento. Troppo spesso però le regole sono formulate ed approvate per puro interesse personale, vestite della bugia del "bene comune". Chi si trova ai margini e non rientra in nessuna categoria sociale "sicura", prevedibile, sotto controllo, si ritrova solo e disarmato ad attraversare un deserto fatto di diffidenza e sospetto, relegato nell'archivio delle eccezioni, catalogato rinchiuso e dimenticato. Reato eccezionale non previsto dalla Regola.

GIUDICE (canta)

La regola è: occhio per occhio!

Il folle si aspetta l’eccezione.

Gesualdi/Trono



Lanormalità del teatro

Adolfo Ferraro

Quello che distingue un “classico” dalle patacche è la sua spaventosa rappresentabilità e possibilità di lettura in ogni tempo; e , potremmo dire , in ogni luogo. Un testo teatrale – nello specifico - diventa ancora di più classico quando può essere messo in scerna ovunque e rappresentato da diversi tipi di attori, e mantenere l’attualità che contraddistingue , appunto , un classico.

Un classico si rivela essere “L’eccezione e la regola “ di Bertold Brecht quando viene manipolato , sentito, stritolato e vissuto dagli ospiti dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa. La storia del mercante e del portatore è l’eterna storia dello sfruttato e dello sfruttatore , categorie esistenti da sempre , e per questo attuali e particolarmente sentiti nell’animo di ognuno dei partecipanti al laboratorio di teatroterapia che si tiene dentro le mura della struttura ; un lavoro che scava e fa partecipare , che produce consapevolezze e approfondimenti nella apparentemente giocosa atmosfera del gruppo , che si fa tetra e pensosa quando si affrontano argomenti che “toccano”. Ognuno di loro si trova lì perché ha commesso un reato – dal più banale al più efferato - ma ognuno di loro non è punibile se non con il mantenimento in un luogo di reclusione psichiatrico da cui non sanno bene quando usciranno. La vecchia giostra ritrovata negli scantinati dell’OPG diventa quindi il luogo circolare intorno a cui perdersi e ritrovarsi così come spesso sono state le loro vite. Vite brevi , se vogliamo , ma già consapevoli del loro vagare senza una collocazione precisa o una identità definita ( matto o criminale?). Nel testo i ruoli sono definiti , ma nella rappresentazione possono anche essere interpretati da ognuno di loro , in passaggi di ruoli che sono indicativi di un vissuto come lo vive uno che è malato di mente e che la sua sola presenza in OPG è la dimostrazione di un fallimento personale e sociale. Essere sfruttato e sfruttatore è il loro rapporto con il mondo esterno che spaventa e seduce e con quello interno fatto di attese e giochi circolari. Come la giostra , appunto.

La valenza didascalica del testo è infine nella richiesta del “ Procurate rimedio” finale che induce ad una consapevolezza che diventa reazione e probabilmente “cura” nel senso più nobile di questo termine. Del resto : “Di nulla sia detto : è naturale in questo tempo di anarchia e di sangue, di ordinato disordine , di meditato arbitrio, di umanità disumana. Così che nulla valga come cosa immutabile” ci dice il testo. Scelto proprio perché indicativo di una spinta ad evolversi che annulla l’imbarbarimento.

Per questo la rappresentazione di questi stravaganti attori/non attori non diventa più una recita o una finzione ma si trasforma misteriosamente nella dimostrazione dell’esistenza de lanormalità del teatro (e quindi dell’esistenza de lanormalità in genere ) una condizione di sfumature e paradossi borderline che molti operatori del teatro hanno cercato da sempre di rappresentare e che forse si trova molto più umilmente tra gli ospiti dell’OPG di Aversa.

Adolfo Ferraro

Psichiatra

Direttore Medico

dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa

Giugno 08